Classe 1966, nato a Udine dove vivo con la mia famiglia, laureato in scienze dell'informazione, mi occupo di pianificazione e governance in una grande azienda.
Appassionato di numeri e di sport, canto in un coro e ho rivestito diversi ruoli da rappresentante nel mondo della scuola.
Credo in una politica civica fatta di persone, idee, competenze, ascolto e passione. Vorrei poter contribuire a fare della mia città un modello di vivibilità per persone e famiglie, un posto organizzato bello da abitare.


La sostenibilità ambientale è prerequisito di qualsiasi azione e iniziativa: un percorso politico moderno non può cominciare che tenendo ben presenti gli obiettivi di sostenibilità europea 2030. Vanno consolidati e incrementati i percorsi di ispirazione europea cui già il Comune aderisce, quali il patto dei sindaci.

Va affrontato il problema dell'isolamento ferroviario di Udine, che da tempo rimane esclusa da tutte le tratte da e verso le grandi direttrici.



Vanno affrontati i nodi relativi alla riqualificazione delle aree dismesse, su tutte la Safau, e al completamento organico di Experimental City a Udine Est.



Le eccellenze esistenti, come l’ospedale e l’università, devono essere sostenute e promozionate a livello italiano ed europeo: Udine deve uscire dalla segregazione cui si sta avviando anche attraverso la creazione di centri di eccellenza specifici, ad esempio nel campo tecnologico.
Va ripristinata la nomenclatura legale dello Stadio Friuli e rivista e riconcordata la convenzione con l’Udinese Calcio per l’eventuale affiancamento, e non certo la sostituzione, del nome storico e identificativo dell’impianto con quello commerciale.

Va risolto l’annoso problema dei rifiuti abbandonati a terra, recependo le prassi virtuose introdotte da soggetti sensibili del territorio quali “ripuliAMOci challenge” che si occupano di ripulire periodicamente su base volontaria i rifiuti in parchi, piazze, parcheggi.

É necessaria una semplificazione burocratica per la gestione delle strutture sportive gestite dalle A.S.D., anche con sgravi economici; investimenti per migliorare gli spazi sportivi nei quartieri che devono essere in sicurezza e ben curati nonché dotati di chioschi, spazi per il dopo partita, il ristoro e l’ospitalità.
Il risparmio energetico è il primo, fondamentale strumento di lotta ai cambiamenti climatici. Vanno attivate campagne di informazione costante della cittadinanza e delle imprese, includendo iniziative simboliche come la partecipazione a “M’illumino di meno”, recentemente assurta a “giornata nazionale del risparmio energetico”.
I quartieri devono ridiventare centri di aggregazione, socialità, economia. Vorremmo applicare gradualmente il principio del rammendo urbano per rendere autosostenibili e vivaci i quartieri, nei quali vive l’80% della popolazione cittadina.


Lo spazio urbano va ripensato in chiave moderna. Nell’epoca della dematerializzazione digitale bisogna favorire nuovi approcci metodologici all’interno dei quali nuovi modelli spaziali uniti a una politica per la residenza finalizzata al recupero del patrimonio residenziale esistente rimettano in moto l’economia e il commercio di prossimità.
Udine deve ridiventare riferimento culturale ed economico del territorio friulano, in relazione con Pordenone, Gorizia, Trieste e con le regioni contermini del centro-est Europa; la sua privilegiata posizione geografica, le peculiarità linguistiche e storico-culturali del suo territorio sono un bene prezioso da rivalutare e trasformare nella chiave di volta del suo sviluppo futuro come città friulana, accogliente ed europea.
FRANCO ALOI
francoaloi.info